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Caravaggio
Bacco
Il quadro fu commissionato dal cardinal Del Monte per regalarlo a Ferdinando I de' Medici in occasione della celebrazione delle nozze del figlio Cosimo II, l'immagine alluderebbe con ironia alla nota frugalità del Granduca, che era anche astemio.
Il vino è stato versato da poco come indicano le bollicine nella caraffa, mentre Bacco tiene in mano il calice con poca sicurezza come mostrano le vibrazioni; le guance, come le mani, sono arrossate e contrastano con il pallore della pelle, indicando uno stato di leggera ebbrezza.
Da notare le dita delle mani leggermente sporche, il viso e le mani arrossate, tutto ciò perché l'artista per la realizzazione del quadro utilizzò molti modelli, e quello che scelse definitivamente indossava sempre una bluse che copriva tutto il corpo, tranne le braccia e il volto, e quindi l'abbronzatura era resa possibile solo in quelle due parti.
Il critico d'arte Maurizio Calvesi ha proposto di interpretare questo e gli altri quadri di genere allegorico-mitologico come delle vere e proprie "Metamorfosi poetiche del tema sacro", in accordo con la coeva concezione esoterico-religiosa. In questo dipinto, l'androginia del soggetto è da intendersi come unione dei contrari e quindi armonia, propria del divino, mentre Bacco, Dio morto e risorto, preannuncia simbolicamente la venuta e il sacrificio di Cristo, che offre il calice della salvezza, come il Bacco che qui offre il calice.
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